Thesan & Turan Quale amore di Maria Rita MAZZANTI
Per lui ero disposta a dannarmi in eterno? Sì, certamente. Questa la notizia. Non c'era altro da aggiungere. Generalmente mettevo tutta me stessa nel mio lavoro. Prestavo i cinque sensi al mondo, come mi avevano insegnato a scuola di Giornalismo, vedevo, sentivo, toccavo, fiutavo l'accaduto, poi in modo distaccato, ne davo la versione dei fatti. Esisteva solo lui. Ogni altro commento era superfluo, la storia finiva qui...
Quale Amore
L'Amore vero non finisce - cambia- si trasforma
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In "Quale amore" ho trovato personaggi, luoghi, circostanze ed emozioni della nostra vita, fatti che per distrazione o pudore, non ci soffermiamo a considerare.
"Quale amore" aiuta natulmente, con delicatezza, a focalizzare il sentimento che regge la nostra esistenza: l'amore.
Ciao Rita! un abbraccio
Angela
sono Martina di Perugia, ricordi la nostra telefonata? Ho letteralmente divorato il tuo libro. Complimenti!
Poi però, sono tornata indietro e mi sono soffermata da pag. 159 a 161 dove descrivi la preparazione di un dolce alle nocciole e finisce con “Quando sua madre mi domandò se ne volevo un’altra fetta, facevo fatica a rispondere, avevo le lacrime agli occhi.”
Leggendo questo libro mi sono venuti tanti ricordi – profumi e sapori che credevo di aver dimenticato, invece, sono riaffiorati, attraverso le pagine di Quale Amore perché i ricordi sono fatti anche di profumi e sapori.
Non ci crederai ma un bel giorno mi sono chiusa in cucina per fare il dolce di nocciole che hai descritto in due deliziose pagine!!
Ho tostato tre etti di nocciole – le ho frullate tutte e ridotte in polvere – metà le ho aggiunte ad una classica e morbida crema pasticciera – le altre le ho aggiunte a tre rossi d’uovo e poco zucchero che ho sbattuto tantissimo con le fruste, ho aggiunto - poco latte tiepido dove ho sciolto lievito per dolci in polvere – buccia di limone grattugiata – ½ bicchiere di farina. Ho fatto cuocere il dolce, basso in una tortiera tonda, una volta cotto, l’ho messo su un piatto da portata e ho versato la crema sopra. L’ho servito con ciuffi di panna montata a parte e altra crema.
Quando l’ho mangiato avevo le lacrime agli occhi!!!!!!
Piera di Roma
Mi chiamo Immacolata
che dire? Ho iniziato a leggere il suo romanzo pensando fosse la solita storia d'amore scontata, invece... Ho perso una persona cara - alla fine della storia non ho pianto, ho sorriso - dopo tanti anni ne avevo proprio bisogno. Finalmente qualcuno che prende in esame le realtà vere della vita e dell'amore.
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